Essere bambini a Terezìn. “È nostro amico, e può giocare con noi” (Emil Saudek).
Il 2025 segna alcuni anniversari legati allo sterminio nazifascista. 80 anni fa, il 25 gennaio 1945, è stato liberato il campo di sterminio di Auschwitz ad opera dell’Armata Rossa. Il 20 luglio 2025 saranno 25 anni che l’Italia ha istituito il “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti e l’1 novembre saranno 20 anni che questo giorno è stato stabilito a livello internazionale dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Per conoscere meglio i fatti legati alla vicenda del campo di concentramento di Terezìn, circa 200 alunni e alunne del biennio dell’istituto hanno accolto l’invito del Comune di Rovereto ad assistere al teatro Zandonai allo spettacolo teatrale Essere bambini a Terezìn. “È nostro amico, e può giocare con noi” (Emil Saudek). Lo spettacolo, promosso dal Laboratorio di storia di Rovereto, è nato dalla collaborazione del Collettivo Clochart, del Coro S.Ilario, del Minicoro di Rovereto, delle musiciste Francesca Aste e Rossana Caldini.
Le scene si sono svolte in un’atmosfera buia, che rendeva bene l’idea di dolore e morte che aleggiava a Terezìn. Il fatto che il focus fosse sui bambini rinchiusi lì e sull’operetta “Brundibàr” messa in scena proprio da loro ha reso il tutto ancora più significativo, considerata in particolare la giovane età dei presenti in sala. Grazie a questo spettacolo quindi, molti ragazzi e ragazze hanno potuto “fare memoria” della triste vicenda che è toccata a loro coetanei (ma anche a bambini più piccoli), perché come diceva Primo Levi “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
Elena Panizza
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