L’empatia risiede ancora nel cuore dei giovani?
A rispondere a questa domanda è la classe 1^Q dell’ITT Marconi di Rovereto, grazie al progetto “Indossa l’empatia”, ideato e guidato dalla professoressa Tarchioni, docente di italiano. Un laboratorio che ogni giovedì accompagna gli studenti in un viaggio riflessivo, intimo e creativo dentro il mondo delle emozioni.
Il percorso ha preso il via con la visione di un cortometraggio realizzato da Ikea (brand di fama mondiale) sul tema del bullismo. Nel video, una pianta viene “bullizzata” verbalmente e i suoi effetti vengono confrontati con una pianta incoraggiata con parole positive. Un esperimento molto forte che ha colpito gli studenti, spingendoli a riflettere e a condividere le proprie emozioni attraverso delle flashcard. Le loro parole sono state il primo passo per “indossare” davvero l’empatia.
L’empatia prende forma
La settimana successiva, i ragazzi sono passati dal cuore ad un foglio bianco ed una semplice matita. Ognuno ha disegnato la propria idea di empatia, ispirato da un disegno della professoressa. La professoressa ci ha mostrato il suo disegno e ci ha spiegato che la parte di sopra rappresenta la predisposizione ad accogliere ed accettare l’altro nonostante le differenze, infatti il pesce grande mangerebbe volentieri il pesce piccolo, ma con un piccolo passo da parte di entrambi riescono a stare insieme.
La seconda figura in basso racconta del piccolo polpo che è abituato a pensare agli altri come ad un pericolo e il grande a pensare al polpo come cibo, nessuno dei due fa un passo verso l’altro e quindi non si crea empatia. Un messaggio semplice ma secondo me molto potente.
A questo punto, la professoressa ha fatto stampare il disegno su una maglietta, lanciando una sfida creativa alla classe: realizzare un meme o un’immagine che trasmettesse un messaggio personale da condividere con gli altri. Il risultato? Un’ondata di idee bellissime e cariche di significato.
Emozioni che parlano
Il percorso è proseguito con un altro cortometraggio: “Snack Attack”, una storia ironica ma emozionante che ha invitato i ragazzi a riflettere sui pregiudizi e sull’empatia. Anche in questo caso, hanno scritto le proprie riflessioni su delle flashcard.
Ascolto attivo
La quarta settimana si è focalizzata sull’ascolto empatico e la comunicazione non ostile. Dopo un piccolo dibattito in classe e la visione di video tematici, gli studenti hanno esplorato il valore dell’ascolto attivo, dell’assertività e del rispetto reciproco, sempre attraverso riflessioni personali mediante uso di flashcard.
Piacersi per piacere
Durante la quinta settimana, il tema è diventato più intimo: l’autostima e il piacersi. In un mondo dove l’immagine è spesso centrale, i ragazzi si sono interrogati su cosa significhi davvero accettarsi. Per stimolare l’atmosfera giusta, la professoressa ha messo della musica in sottofondo, rendendo il momento ancora più suggestivo. Il compito consisteva nella stesura di un tema riflettendo sul proprio rapporto con se stessi, con domande profonde come: “Ti piaci? Hai mai vissuto un momento in cui ti sei sentito sicuro o al contrario insicuro di te?”
La ruota delle emozioni
Nella sesta settimana, gli studenti hanno lavorato sulla ruota delle emozioni. Ognuno ha scelto un’emozione principale che sentiva vicina e ne ha esplorato una secondaria, spesso nascosta. Da lì, il passo successivo è stato scrivere una breve poesia ispirata all’emozione scelta. Ancora una volta, l’empatia è diventata parola, forma, espressione.
Segue la ruote delle emozioni:
Da quel giorno, la ruota è stata appesa in classe come punto di riferimento quotidiano. Ogni mattina, ciascun ragazzo scrive su un post-it l’emozione che prova in quel momento e la attacca nel triangolo corrispondente.
Chissà cosa ci riserverà il prossimo giovedì, magari altra empatia da indossare!
Mariachiara Tarasco



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